Pensate a Huayra come ad un’ala, in grado di mutare attivamente il proprio angolo d’ attacco variando l’altezza del frontale rispetto al suolo ed azionando in maniera indipendente i quattro flap disposti alle sue estremità. Il risultato è che la macchina modifica continuamente la propria sagoma, per garantire di volta in volta il minimo coefficiente d’attrito ed il massimo coefficiente di deportanza. A comandare questa sensazionale metamorfosi è una centralina, che riceve ed elabora informazioni su velocità, imbardata, accelerazione laterale, angolo di sterzata e posizione della farfalla, ed agisce in modo da ottenere un’auto dal comportamento neutro in tutte le condizioni, correggendo aerodinamicamente il rollio e la frenata. Grazie ad una scrupolosa ricerca fluidodinamica si sono potuti sfruttare i gradienti di pressione per generare flussi spontanei di estrazione dai radiatori. In particolare l’aria proveniente dal radiatore centrale viene estratta sia sul cofano anteriore che attraverso i passaruota, con un’angolazione tale da non sporcare il flusso che lambisce la carrozzeria, mentre l’aria proveniente dai radiatori laterali è incanalatane i condotti di raffreddamento dei dischi freno e dei portamozzi e soffia sui freni ad una temperatura di circa 50gradi riscaldandoli e migliorando quindi la prontezza del sistema nelle frenate iniziali. Le prese d’aria laterali dietro alle ruote anteriori generano una pressione negativa all’interno del passaruota, provocando un’estrazione efficace che abbassa il coefficiente di penetrazione aerodinamica e genera deportanza all’avantreno. La forma delle due prese d’ ariamotore, dietro alle spalle degli occupanti, è un tributo ai più avanzati aerei supersonici degli anni ‘50 e ‘60. La presa per il radiatore del cambio è posizionata alla base della finestra in vetro sopra il motore, dove un convogliatore in carbonio alimenta l’apposito scambiatore di calore senza avere un impatto sostanziale sull’attrito aerodinamico. Per ottemperare alle specifiche progettuali sul carico aerodinamico si è ricreato un flusso a bassissima turbolenza sulla parte superiore della vettura, per far lavorare al meglio i due flap posteriori, perfettamente integrati nella carrozzeria, generando così una deportanza ulteriormente amplificata da due aree di forte pressione negativa create dal fondo e dal diffusore posteriore.
Mercedes-AMG fornisce il cuore di Huayra. Il motore biturbo 12 cilindri a V di 60gradi con 5980 cm3 di cilindrata è stato sviluppato per soddisfare non solo l’applicazione tecnica e gli aspetti qualitativi più rigidi, ma anche per conferire all’auto il suo doppio carattere. La calma e la perfetta armonia che si percepiscono alla guida di una delle GT più raffinate di oggi sono interrotte nel momento in cui il pilota chiama Huayra a scatenare la sua potenza di oltre 700 HP ed una coppia di oltre 1000 Nm. Le turbine sono state progettate per offrire una risposta immediata alla minima sollecitazione della farfalla, dando al pilota il completo controllo sulla potenza a qualsiasi numero di giri prevenendo indesiderati ritardi nella sua erogazione.
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