in

John Bolster Award

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Ing. Gian Paolo Dallara era lì per ricevere il premio che gli è stato consegnato da Patrick Head – direttore del team Williams F1 – davanti al gotha dell’automobilismo mondiale, riunito alla “Grosvenor House” per l’annuale cena di gala organizzata da Autosport. Il prestigioso riconoscimento porta il nome di John Bolster, per molti anni direttore tecnico della rivista Autosport, ed è stato vinto in passato da importanti personalità come Adrian Newey, Ross Brawn e Patrick Head.
Gian Paolo Dallara, che è coinvolto in prima linea nella progettazione di vetture da competizione e stradali dal 1959, ha iniziato la sua carriera lavorando per aziende italiane come Ferrari, Maserati, Lamborghini (dove è stato responsabile per i progetti Miura ed Espada) e, infine, De Tomaso prima di fondare la “Dallara Automobili da competizione” nel 1972. L’azienda, che celebra il suo 40° anniversario il prossimo anno, è diventata nel tempo leader nella realizzazione di vetture da competizione commerciali, progettando e producendo auto in esclusiva per i campionati Indy Car, Indy Lights, GP2, GP3 e World Series Renault; domina inoltre in Formula 3 e offre attività di consulenza a rinomate case automobilistiche. La Dallara, dove lavorano circa 200 persone, disponde di attrezzature che rappresentano lo ”stato dell’arte”: nel 2012 inaugurerà anche una nuovissima struttura a Indianapolis negli Stati Uniti.

Dallara, ricevendo il premio, ha dichiarato:
“E ‘un onore e un piacere ricevere questo premio, sono orgoglioso per questo riconoscimento  che valorizza il mio lavoro e soprattutto quello di tutta la mia azienda. A nome di tutti quelli che in Dallara lavorano così duramente e instancabilmente, vorrei ringraziare il mondo delle corse automobilistiche che riconosce il forte desiderio che noi in azienda condividiamo e che abbiamo elevato a nostro motto: “La ricerca dell’eccellenza”. Spero che continueremo per molti anni ancora a realizzare le più sicure e le più veloci auto da corsa al mondo.
Vorrei anche cogliere l’occasione per sottolineare il fatto che tutto il nostro lavoro è focalizzato sui clienti e che senza il loro continuo e leale sostegno nessuno dei nostri successi sarebbe stato possibile. A tutti loro va un grande ringraziamento”.
Durante il suo discorso ha anche reso omaggio a Dan Wheldon; a lui è ispirato il nome del nuovo telaio IndyCar.
“Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con Dan al simulatore e abbiamo potuto conoscerlo meglio”, ha spiegato.
“Abbiamo capito che persona fantastica era; non solo un pilota molto veloce, ma un professionista con una dettagliata conoscenza su come sviluppare una vettura. Dopo una giornata di lavoro, era davvero molto bello rimanere con lui e passare del tempo insieme”.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

Auto Sportiva dell’Anno

Grigiocarbonio