Alla conclusione dei tre giorni di prove sul circuito di Yas Marina, il premio Stakhanov dei giovani se lo è aggiudicato per distacco Jules Bianchi. Erano in tre – lo stesso Jules, il connazionale Jean-Eric Vergne sulla Red Bull e l’inglese Sam Bird sulla Mercedes – i piloti che sono sempre stati impegnati in pista, dalle nove di martedì mattina alle cinque di oggi pomeriggio e Jules è stato quello che ha completato più volte (282) i 5,554 chilometri del circuito, mettendo assieme un totale di 1.566,228 chilometri, quasi tre volte la distanza che separa Maranello, dove abita, da Brignoles , la località della Provenza dove vive la sua famiglia. Il tutto condito da una temperatura che spesso nell’abitacolo ha superato i 50 °C.
“Sono soddisfatto di questi tre giorni di test: poter lavorare con continuità con la squadra è molto importante per la mia crescita” – ha detto Jules a www.ferrari.com alla fine della giornata – “Ancora più importante però è sapere di essere stato in grado di aiutare la squadra a raccogliere tante informazioni che, lo spero, potranno essere utili per lo sviluppo della macchina.”
Se Jules si è aggiudicato il derby francese dal punto di vista della permanenza in pista, Vergne è stato il più veloce in tutti e tre i giorni. Il giovane della Red Bull è sceso oggi fino al tempo di 1.38.917 mentre il ferrarista si è fermato a 1.41.347, superato anche da Bird (1.40.897). “Onestamente non so che tipo di pneumatici abbiano usato gli altri durante questi tre giorni , considerato che qui la Pirelli aveva messo a disposizione delle squadre anche le mescole Supersoft e Medium, oltre a delle Soft” – ha detto Jules – “Noi abbiamo lavorato soltanto sulle Soft sperimentali perché questa era la priorità della squadra. E’ difficile dire quali siano le differenze con quelle standard usate durante l’attuale campionato: da parte nostra era importante cominciare a capirne il comportamento per cercare di sfruttarle al meglio l’anno prossimo.”
Fra i compiti assegnati a Jules c’era oggi quello di esplorare alcune soluzioni di assetto un po’ diverse dal solito: “Sì, stamattina abbiamo fatto alcune serie di giri con la monoposto regolata in maniera inusuale per noi” – ha spiegato il pilota francese – “Bisogna approfittare di queste poche opportunità che si hanno nelle prove private per esplorare nuove aree di sviluppo perché il venerdì in gara non c’è molto tempo per fare questo lavoro.”
Ora per Bianchi è arrivato il tempo di tirare il fiato: ancora una trasferta in Brasile, a disposizione della Scuderia per l’ultima gara, e poi ci sarà modo di concentrarsi sul futuro. Con un obiettivo preciso: la Formula 1. E questo test ha confermato che Jules è pronto.
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