Quando prendi posto sul sedile di guida della nuova Mini Coupè Cooper S capisci molto di come vanno oggi le cose nel mondo dell’auto. Capisci perché questa ha tanto successo. E’sicuramente in controtendenza. Non passa certo inosservata, ma a molti, anzi moltissimi non dirà nulla… E’ scomoda perchè ha soltanto due posti, claustrofobica con il suo tetto a cuneo che sembra un moderno “casco da gran premio” e ha una visibilità ridotta, soprattutto nella zona posteriore. Ecco, detto questo è un’auto che trovo lo stesso straordinaria. Il suo effetto “Wow” ne fa una piccola blasonata come un’ipersportiva. Tutte queste caratteristiche sulla Mini Coupè non sono dei difetti, ma al contrario sono dei pregi e ne esaltano le qualità, che unite al fascino di auto del passato, e alle straordinaria dinamicità e tenuta di strada proverbiale, la contraddistinguono sin dal suo esordio. Il concetto tradotto in feedback e sensazioni di guida da auto-kart era quello che i tecnici BMW volevano plasmare su questa macchina, e ci sono riusciti in pieno.
La plancia è ben fatta, il volante a tre razze è perfetto per impugnatura. L’abitacolo esalta pregi e difetti del modello di derivazione: fra i tanti motivi circolari dell’abitacolo spicca per dimensione l’enorme tachimetro che integra il display del radionavigatore satellitare. Esso costituisce il vertice e l’elemento dominante di una piccola colonnina che integra i comandi del climatizzatore e, in basso, quelli degli alzacristalli, dei fendi e retronebbia e della chiusura centralizzata. Questi ultimi, azionabili tramite graziose levette, sono anche i più scomodi da raggiungere. Sul tunnel centrale trovano posto alcuni dei comandi del sistema di intrattenimento, azionabile prevalentemente tramite una levetta che mima la filosofia di funzionamento dell’iDrive di mamma BMW. Piacevoli le forme morbide del cruscotto ed i motivi circolari ed ellissoidali di plancia e pannelli portiera. Bello il contagiri posto dietro al volante, al suo interno ha l’indicazione della velocità, della marcia inserita e l’indicatore per il cambio marcia ottimale. Sulla nuova Coupè tutto il lavoro fatto ha contribuito ad aumentare il Dna da corsa.
Il suo design è raccolto e incisivo, grazie al parabrezza molto inclinato e al tetto color grigio in contrasto con il bel nero dell’esemplare in prova. Il frontale è il classico Mini, con le cromature attorno ai fari, dotati di luci allo xeno, e la bella presa d’aria che fa respirare il 1.6 turbo da 184 cv. L’assetto di questa Mini conferma il primato nella categoria. La carrozzeria rigida, il baricentro basso e uno sterzo diretto e preciso come la mano di un chirurgo ti mettono in condizioni di sicurezza anche ad andature veloci. La sua vocazione corsaiola non penalizza il confort più di tanto, la schiena del suo pilota e degli altri occupanti non risentirà oltremodo delle asperità della strada.
Sono presenti tutti i moderni ausili per la sicurezza, a cominciare dall’antipattinamento, il controllo della stabilità e il sistema antibloccaggio di ultima generazione. Non conosce beccheggio e rollio, e la tenuta di strada – ormai un “marchio registrato” per Mini- si accentua sulla Coupè grazie all’aerodinamica indotta dallo spoiler posteriore estraibile automaticamente a partire da 80km/h. Sembra una civetteria, solo fumo da vendere ai più modaioli, ma non è affatto così, per un’auto capace di una velocità di punta di 230 km/h è quello che ci vuole per tenere a bada il retrotreno, assicurando maggiore stabilità nelle curve veloci. L’ho ritirata dal concessionario in centro città a Trapani, e i primi km del test sono tutti cittadini, dove, ho apprezzato l’elasticità del “mille e sei turbinato”, che consente l’utilizzo delle marce più alte anche a bassa andatura, questa modalità limita i consumi. Ma questo motore è anche e soprattutto altro, la sua progressione è regolare sin dai bassi regimi e spinge con molto vigore fin da 2000 giri, per salire senza affanni, ma per provare la sua spinta esco dal centro urbano e mi dirigo verso l’autostrada.
L’accelerazione è impetuosa e specie con le marce basse dà il meglio di se, si arriva in un battito di ciglia al limitatore di giri e a velocità non previste dal codice della strada. Lungo il nastro d’asfalto provo anche l’ottima manovrabilità del cambio, un manuale a sei marce, perfetto per sincronizzazione e spaziatura dei rapporti. Al volante della Mini Coupè Cooper S puoi solo assaporare le qualità eccezionali di questa auto, che è una vera “bomba prestazionale”, che si mette dietro tante grosse berline e sportive di rango superiore, ma sa anche essere comoda per i brevi viaggi fuori porta. A Dispetto delle dimensioni ha un bagagliaio molto capiente. Questa Mini Cooper S nasce per un solo scopo: piacere di guida.
Gli amanti delle Mini lo sanno, da anni hanno trovato la formula giusta che mette insieme telaio, motore, cambio e fascino di altri tempi, che vanno bene – portafoglio permettendo – per i giovani, per le famiglie senza figli, e perché no, anche per una coppia di pensionati molto sprint. La Mini Coupe è in vendita nella versione Cooper da 23.400 Euro, Cooper S (in prova) da 27750 Euro, J.C. Works da 33.000 Euro e la Cooper SD (2000 Diesel) da 28.750. Scheda Tecnica vettura in prova. Dimenioni: Lung. 373cm, largh. 168cm, alt. 138cm. Bagagliaio: 280dm3. Passo: 247 cm. Serbatoio: 40L. Cilindrata:1598cc. Prestazioni: Acc. 0-100 in 6,9 sec. Velocità: 230 km/h. Pneumatici: Continental 205/45/R17.
Testo a cura di Carlo Rallo
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