In occasione del lancio europeo della nuova Lancia Thema al salone di Francoforte, la Lancia annuncia il suo “Classic Week End”. Protagoniste dell’evento tredici vetture storiche Lancia e due nuovissime Thema a dimostrazione che l’idea di viaggio sia una peculiarità inscritta nel DNA del marchio. Del resto, nell’impiego di tutti i giorni la nuova ammiraglia Lancia trasforma il concetto di semplice “mezzo di trasporto” in un’esaltante esperienza di viaggio, perché un “grande viaggio” non è fatto solo di partenza e arrivo, ma è un susseguirsi di emozioni e scoperte lungo il tempo che scorre.
Le stesse sensazioni che da un secolo assicurano le grandi berline Lancia, come quelle impegnate nel tour “Lancia Classic Week End”, e che hanno dato vita al “Granturismo”, una parola che significa viaggiare al volante di un’auto potente, confortevole, elegante, mai eccessiva. Come una Lancia. Uno stile che non ama esibire, ma predilige la discrezione. Una meccanica studiata per offrire prestazioni finalizzate alla sicurezza e al piacere di guida. Idee che non seguono le mode, ma semmai le anticipano, proponendo soluzioni inedite, talvolta controcorrente, capaci di precorrere i gusti dei consumatori e i tempi dell’evoluzione tecnica.
Appartenenti a collezionisti d’auto d’epoca e alla Collezione Lancia, tra questi esemplari ci sono delle assolute rarità ad iniziare dalla Lancia Alpha (1908) del collezionista Corrado Lopresto, probabilmente la più antica Lancia esistente, che fu inviata in America e là carrozzata dalla Miller Bros. Vincitrice di innumerevoli premi ai più importanti Concorsi di Eleganza del mondo, il rarissimo esemplare rimase per moltissimi anni in una grande collezione statunitense per ritornare in Italia recentemente.
Riflettori puntati anche sulla Lambda IX serie “Torpedo Lungo” (1931) – di proprietà del conservatore del “Lancia Club” Guido Lamperti e appartenuta al Maharaja di Kuala Lumpur che gli fu consegnata personalmente da Vincenzo Lancia – e su due Astura: una Coupé Pinin Farina (1938) che fu creata appositamente per il Conte Galeazzo Ciano, il quale prima della guerra la mandò in Inghilterra, dove fu salvata e mantenuta, e successivamente acquistata dal famoso musicista Eric Clapton, per tornare in Italia nel 1980. L’altra vettura è una Lancia Astura IV Serie berlina Stabilimenti Farina (1938) appartenuta alla baronessa Kenemy di Bolzano, poi sequestrata dagli Alleati e recuperata in un campo ARAR (depositi di mezzi militari gestiti dall’Azienda Rilievo e Alienazione Residuati).
Protagoniste del viaggio Torino-Montecarlo anche due Dilambda, la più grande vettura costruita da Lancia e dotata di un motore a otto cilindri a V: la prima appartiene alla Collezione Lancia ed è stata restaurata per l’occasione, la seconda è un esemplare rarissimo avendo una carrozzeria realizzata dallo specialista inglese Mulliner. Altrettanto particolare è la Lambda VIII Serie berlina sei luci su brevetto Weymann (1928): la peculiarità di questa vettura risiede nella carrozzeria ancora oggi perfettamente conservata seppure la struttura era in legno ricoperta di pannelli in pegamoide, una sorta di finta pelle.
La preziosa carovana è completata da due Aurelia B22, una del 1952 e l’altra del 1953, e una Lancia Aurelia B56S Florida (1955), pezzo unico di straordinaria bellezza costruito da Pininfarina su telaio Flaminia. Il prototipo rinnovò la linea dell’automobile passando dalle rotondità degli anni Cinquanta alle linee tese degli Sessanta, oltre a introdurre la nuova mascherina a sviluppo orizzontale. Nasce da questa vettura la Flaminia di serie che al “Lancia Classic Week End” è presente con tre esemplari: Flaminia Berlina (1964), Flaminia Berlina (1961) e Flaminia due porte Pininfarina (1959).
Guidate dai proprietari con accanto importanti giornalisti internazionali, le 13 vetture d’epoca e le due nuove Thema si ritroveranno giovedì 15 settembre presso il rinnovato Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Da qui, il giorno successivo, partiranno alla volta del Principato, percorrendo strade statali e facendo tappa a Limone Piemonte, presso il Grand Palais Excelsior: costruito nei primi anni del Novecento e adottato quale residenza estiva dai Principi di Monaco che portarono a Limone i fasti e lo stile di vita della corte monegasca.
Alle 14 le preziose vetture storiche riprenderanno il tour, attraversando il Colle di Tenda e la suggestiva Val Roya, per giungere intorno alle 17 nel Principato di Monaco. Qui, percorrendo il tracciato del noto Gran Premio di Monaco e della Piazza del Casinò, arriveranno allo Yacht Club. L’evento Lancia, infatti, si inserisce nell’esclusivo contesto del “10^ Monaco Classic Week-La Belle Classe”, uno dei raduni per imbarcazioni d’epoca a vela e motore più prestigioso del mondo che si riunisce nelle acque del Principato di Monaco.
Un contesto suggestivo che da una parte conferma la partnership siglata tre anni fa tra Lancia e il prestigioso Yacht Club de Monaco; dall’altra parte, permette a Lancia di esprimere, ancora una volta, i propri valori di stile, tradizione e raffinatezza e di condividerli con lo Yacht Club de Monaco, famoso in tutto il mondo per essere una delle più esclusive capitali della tradizione nautica e per lo spirito di eleganza che associa ad ogni iniziativa.
Va anche ricordato che il tour “Lancia Classic Week End” rende omaggio al centenario del Rallye di Montecarlo, competizione da sempre legata al marchio italiano che qui debuttò nel 1925 con il pilota Mertens che giunse secondo a bordo di una Lambda. Voluto nel 1911 dal Principe Alberto I, fin dalla prima gara il Rallye di Montecarlo si è dimostrato un importante test per ogni vettura intenzionata a cimentarsi in condizioni particolarmente impegnative. E sulle strade del Principato di Monaco Lancia ha trionfato ben 13 volte: 4 volte con la Stratos, 3 con la Delta HF Integrale, 2 con la Delta HF 4WD ed una volta con Delta S4, 037, Fulvia Coupé HF 1.600 e Aurelia GT B20.
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