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Ad Indianapolis Rossi lavora sulla GP11.1

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Il forte caldo e l’asfalto appena rifatto del tracciato di Indianapolis, molto scivoloso al mattino, hanno reso particolarmente impegnativo il lavoro di piloti e team nel primo giorno di prove libere del Gran Premio di Indy. Valentino Rossi e Nicky Hayden hanno seguito due strade diverse nella ricerca della messa a punto della GP11.1 con l’italiano più penalizzato dal rapido aumento di “grip” mano a mano che il passaggio dei piloti “puliva” la pista. Entrambi sono fiduciosi di migliorare domani.

Nicky Hayden – (Ducati Team) 8° (1’41.789)
“Sono serviti diversi di giri perché l’asfalto si “gommasse” ma, verso alla fine della sessione del pomeriggio, si riusciva a forzare un po’ di più in curva. Devo cercare di tenere conto che mi serve tempo per capire la GP11.1 e che anche la squadra deve trovare una direzione in cui lavorare per la messa a punto ma comunque oggi avrei voluto essere più avanti. Sono ancora un po’ troppo lento considerando che è la mia pista di casa. Però restiamo positivi, l’obiettivo è domenica. La nuova moto va sicuramente meglio sotto diversi punti di vista ma domani dobbiamo riuscire a trasferire più carico davanti per farla curvare di più”.

Valentino Rossi (Ducati Team) 11° (1’42.405)
“Questa mattina le condizioni della pista erano veramente critiche, non c’era “grip” e sembrava di correre sul bagnato. Nel pomeriggio invece è migliorata moltissimo, segno che l’asfalto è buono e che era solo molto sporco perché non ci aveva girato nessuno. E’ un bene perché le condizioni dovrebbe continuare a migliorare, e poi ci sono meno buche quindi penso che abbiano fatto un buon lavoro. Per quanto ci riguarda non ci aspettavamo che oggi pomeriggio l’aderenza migliorasse tanto e abbiamo dovuto inseguire per tutto il turno perché non sentivo proprio la moto. Domani cambieremo totalmente il bilanciamento. Nicky non è andato male quindi cercheremo di far meglio anche noi: il passo in avanti fatto a Brno è rimasto, abbiamo solo scelto una strada troppo estrema per la messa a punto provando a fare una cosa un po’ troppo particolare, non aspettandoci che le condizioni della pista cambiassero così tanto tra un turno e l’altro”.

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