Madonna di Campiglio, 6 agosto – La giornata sulle Dolomiti di Fernando Alonso si è conclusa con una visita alle Cascate di Mezzo di Vallesinella, un gioiello nascosto a pochi chilometri dalla località montana trentina. Da lì una breve corsa in mountain bike fino all’albergo che ospita i giornalisti e lo staff dell’evento.
“La bicicletta è una delle mie grandi passioni e anche in queste due settimane di vacanza non mancherò di fare un po’ di allenamento sulle due ruote” – ha detto Fernando, che arriva a pedalare anche per cento chilometri al giorno nella fase più intensa della preparazione fisica – “Ora bisogna staccare un po’ la spina: vale per me come per tutta la squadra, perché il mese di luglio è stato davvero molto stressante. Bisognerà ricaricare per bene le batterie perché da Spa in avanti ci attendono tre mesi da fare tutti d’un fiato, con le ultime due gare europee e poi il ciclo finale che ci porterà avanti e indietro da un capo all’altro del mondo.”
L’obiettivo di Fernando è molto semplice: “Dobbiamo cercare di vincere quante più gare possibile. Siamo realisti e sappiamo che la situazione nel campionato è quella che è ma abbiamo visto tante volte che si possono verificare dei ribaltoni. Poi siamo la Ferrari e abbiamo l’obbligo morale, soprattutto verso i milioni di nostri tifosi sparsi in tutto il mondo, di pensare sempre al massimo traguardo, non possiamo mica dire che faremo otto gare senza avere il mondiale in testa: un occhio all’iride lo terremo sempre, almeno fino a quanto ci sarà una minima possibilità. Certo, noi dobbiamo cominciare a vincere e dobbiamo sperare che Vettel faccia qualche errore o che abbia dei problemi.”
Chiacchierando con i giornalisti Fernando è riuscito a trovare un buon motivo per vincere ognuna delle gare che restano da disputare. “A Spa non ho mai vinto in Formula 1 e sarebbe bello riuscirci poi c’è Monza, che è speciale e mi piacerebbe risentire quelle sensazioni incredibili provate l’anno scorso” – ha detto il ferrarista – “Si va a Singapore, dove ho già vinto due volte ed una terza sono salito sul podio: una gara magica per me. Vincere a Suzuka è bellissimo per la natura della pista e in Corea l’ho già fatto quindi il bis sarebbe il benvenuto così come sarebbe bello scrivere il mio nome nella prima riga dell’albo d’oro del Gran Premio dell’India. Abu Dhabi? Beh, lo sapete tutti che mi piacerebbe cancellare dei brutti ricordi legati a quella pista… E in Brasile ho vinto entrambi i miei titoli iridati!”
Non vuole creare illusioni il pilota spagnolo quindi non vuole fare promesse ai tifosi: “La Formula 1 è uno sport troppo complesso per lasciare spazio ai proclami. Ci vuole che tutti rendano al massimo per vincere, non basta il genio del singolo. Prendete lo stesso Adrian Newey: non è che era arrivato alla Red Bull e aveva di colpo creato una macchina vincente, con la bacchetta magica. Ci ha messo degli anni a far arrivare tutta la squadra al livello dove si trova ora. Ci vogliono ottime persone, strutture e, ovviamente, anche un pizzico di genio. Noi, ne sono convinto, abbiamo anche il genio…”
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