Il Gran Premio di Gran Bretagna segna uno spartiacque in questa stagione, sia dal punto di vista temporale sia da quello tecnico. La gara che si disputerà sul rinnovato impianto di Silverstone, uno dei templi del motorismo sportivo del Vecchio Continente, è la nona della stagione e apre un mese molto intenso, comprendente altri due Gran Premio, quelli di Germania e Ungheria. Alla fine di luglio si capirà quale piega avrà definitivamente preso il campionato per la Scuderia Ferrari Marlboro. La prima parte della stagione è stata molto intensa per gli spettatori sulle tribune dei Gran Premi e per quelli che hanno seguito le gare davanti al televisore: il ritorno del KERS, l’introduzione del DRS e la nuova filosofia costruttiva degli pneumatici Pirelli sono tutti elementi che hanno contribuito a rendere le gare più spettacolari.
Eppure, per tutti i tifosi del Cavallino Rampante manca sicuramente l’ingrediente fondamentale: la vittoria della Ferrari. L’inizio di stagione non è stato certamente all’altezza delle aspettative ma nelle ultime gare c’è stata una reazione, condita da due piazzamenti sul podio a Monaco e a Valencia, due gare disputate su tracciati cittadini dove l’efficienza aerodinamica era meno determinante. Questa circostanza, condita con l’utilizzo di gomme più morbide e con l’introduzione di alcuni aggiornamenti sulla 150° Italia, ha consentito di vedere dei progressi in termini di competitività.
Ora si torna su una pista dalle caratteristiche profondamente diverse: sul tracciato veloce disegnato sull’area del vecchio aeroporto di Silverstone si comincerà a capire se gli sforzi profusi in questi mesi, che si concretizzeranno anche in ulteriori modifiche aerodinamiche e meccaniche, hanno pagato. “Le ultime tre gare sono state molto importanti per tutti noi e non siamo mai stati così competitivi in questa stagione” – ha detto Fernando Alonso – “Anche se magari le caratteristiche dei circuiti possono averci dato una mano è stato significativo essere in lotta per il podio e anche per la vittoria perché ci permette di affrontare con un altro spirito le prossime gare. A Silverstone capiremo dove saremo in termini di competitività anche su piste sulla carta a noi sfavorevoli. Sono curioso di vedere come andranno le cose, anche perché avremo delle novità sulla 150° Italia (aggiornamenti su fondo e scarichi, una nuova ala posteriore, n.d.r.) che dovrebbero darci qualcosa in più.” Quando si pensa all’Inghilterra non si può non pensare alla variabilità delle condizioni meteorologiche: “Si può passare in fretta dal sole alla pioggia e viceversa” – ricorda Fernando – “Dobbiamo essere preparati ad affrontare ogni cambiamento del tempo e a sfruttarlo a nostro favore.”
Pure Felipe Massa partirà per l’Inghilterra con la con la voglia di continuare sulla strada mostrata nelle ultime gare: “Spero che i progressi che abbiamo fatto in queste settimane ci possano permettere di migliorare ancora, anche su una pista che, in teoria, non si adatta certo alla nostra macchina. Torneremo alla coppia di gomme che la Pirelli ha usato nella prima parte della stagione ma se è vero che con le Hard abbiamo avuto qualche difficoltà, è altrettanto vero che la monoposto è cresciuta. Essere competitivi a Silverstone sarebbe un bel segnale e confermerebbe che abbiamo lavorato in questi due mesi nella giusta direzione.”
Le gomme sono un argomento sempre all’ordine del giorno e Fernando non si tira indietro nel commentare il rendimento delle Pirelli nelle prime otto gare del 2011: “Credo che i tifosi apprezzino lo spettacolo cui assistono adesso: bisogna aspettare davvero la fine della gara per vedere se ci potranno essere dei ribaltamenti della situazione: la Formula 1 è diventata più interessante, su questo non c’è dubbio, e ciò significa che ciò che era stato chiesto alla Pirelli in termini di specifiche degli pneumatici per avere uno spettacolo migliore è stato ottenuto. Le gomme si comportano bene e non ci sono problemi di sorta. Sono le stesse per tutti: sappiamo che alcune mescole si adattano meglio di altre alla nostra macchina ma sta a noi cercare di farle funzionare nella maniera migliore, lavorando sull’assetto e sull’aerodinamica.”
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