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Il grande assente di Aragon: Jonathan Rea

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Il grande assente di questo round Superbike di Aragon è, senza ombra di dubbio, Jonathan Rea. Al pilota nord-irlandese, infortunatosi nel warm-up di domenica scorsa a Misano, oltre alla frattura del radio del braccio destro e della clavicola sinistra (rilevate presso l’Ospedale Bufalini di Cesena), gli è stato diagnosticato il danneggiamento del legamento scafo-lunare del polso destro. La brutta notizia per il pilota britannico è arrivata a seguito dell’operazione cui si è sottoposto due giorni fa, ad opera del dottor Mike Hayton, specializzato in chirurgia della mano, a Manchester. L’intervento ha portato all’inserimento di una vite nel radio, ed al fissaggio del legamento danneggiato.
“Ero abbastanza affranto” commenta Jonathan Rea, “quando ho ricevuto la notizia dopo l’operazione di ieri, perché significa che dovrò sottopormi ad una riabilitazione più lunga di quella preventivata. E’ difficile, ovviamente, ed io sono a pezzi, ma ho a disposizione un ottimo staff e sono sicuro che riceverò tutto il supporto necessario per poter tornare al meglio.”
Quello che poteva già apparire come un obiettivo di difficile raggiungimento, ovvero il rientro per il round di Brno dell’8-10 luglio prossimi, alla luce di questa ulteriore complicazione diventa praticamente impossibile. Rea, in ogni caso, non vuole porsi limiti di tempo, puntando al pieno recupero fisico piuttosto che ad un ritorno in pista a mezzo servizio. “Come ho già detto” conclude, “voglio tornare in sella soltanto quando la mia condizione di forma sarà al 100%. Per questo motivo, al momento, non voglio pormi nessun orizzonte temporale di rientro. Semplicemente penserò a tornare al più presto in forma perfetta.”

Fonte Worldsbk.com – http://www.worldsbk.com

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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