La Beetle rappresenta una moda, una tendenza in voga negli anni ’70 e che ora rivive. Ma facciamo un passo indietro: la Volkswagen ha creato una delle auto di maggior successo di tutti i tempi, senza darle neppure un nome. Era semplicemente la “Volkswagen”. Poi, in tutto il mondo, hanno imparato ad amarla, chiamandola con il nome di ciò che più ricordava il suo aspetto: Käfer, Beetle, Vocho, Coccinelle, Fusca, Maggiolino o qualcosa come 甲壳虫! Successivamente è diventata l’auto per antonomasia, simbolo della democratizzazione della mobilità ed è stata venduta in 21,5 milioni di esemplari. La storia è ricominciata con la New Beetle nel 1998 che ha introdotto un nuovo modo, più emozionante, di vivere l’automobile. La produzione della New Beetle è poi cessata nel 2010 con la Final Edition e oltre un milione di esemplari venduti.
Un’auto che racconta una storia. Soltanto chi la conosce sa come creare la nuova generazione di una simile opera d’arte. Gli ingegneri avevano già le idee molto chiare quando hanno iniziato il lavoro: dovevano sviluppare un’auto high-tech che rimanesse però alla portata di tutti, l’auto dei sogni, naturalmente dotata di tutti i sistemi di comunicazione più all’avanguardia, e anche straordinariamente ecocompatibile. Una vettura capace di mettere il piacere di guida ancora più in primo piano: insomma, la nuova generazione della Beetle doveva diventare una compagna di viaggio attiva oltre che estremamente agile. Proprio le persone che hanno seguito anche lo sviluppo della Golf GTI sono riuscite in questa non facile impresa.
- KIA EV3, oltre 600 km di autonomia per il crossover elettrico - 15 Novembre 2024
- Aprilia RS 457, la sportiva leggera e divertente - 4 Novembre 2024
- Jaecoo 7, il SUV tecnologico a trazione integrale intelligente - 31 Ottobre 2024