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OJ Fighter

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Il marchio cavalca il fenomeno Fighter, il suo guanto che porta i colori della bandiera italiana e della Union Jack, presentandolo ora in versione a “ stelle e strisce”. Gli amanti delle moto in stile USA sono avvisati!
Il primo Fighter presentava il tricolore sulle dita indice e medio. Un’idea che è piaciuta a molti possessori europei di moto italiane.
Poi è arrivata la versione “english” e anche in questo caso il gradimento, Oltremanica ma non soltanto, è stato alto.
Ora il produttore milanese, si è spinto Oltreoceano, affiancando alle due proposte esistenti il Fighter con bandiera USA.
Del resto, anche gli States hanno vissuto grandi momenti fin dagli albori del motociclismo, con marchi come Indian e Harley Davidson.
In attesa di sapere se questo guanto farà presa anche sui possessori di cruiser, custom e di tutti gli altri mezzi e due o più ruote che si rifanno allo stile USA, passiamo a raccontarvelo dal punto di vista tecnico.
Il Fighter ha un taglio corto ed è realizzato in morbida pelle rinforzata sul palmo e sul fianco. Le sue cuciture sono rovesciate e sulle nocche è presente una protezione in fibra di carbonio.   
La regolazione del polso è affidata ad un velcro speciale (aderisce esclusivamente alla linguetta dedicata) mentre l’aerazione è garantita da prese d’aria presenti sul dorso e sul dito anulare, caratteristica che rende il guanto utilizzabile anche nella stagione calda. 
Taglie disponibili da Xs a 2XL.  Prezzo al pubblico: 64,90 euro.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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