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De Puniet felice di correre nella sua terra

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Il quarto round del campionato del mondo della MotoGP andrà in scena questo week end a Le Mans, nel circuito Bugatti. Un tracciato importante, poiché è stato costruito nel 1965 attorno alla pista della 24 Ore di Le Mans. La pista stretta è caratterizzata da curve particolari, che obbligano il pilota a fare brusche frenate e improvvise accelerazioni. E il Pramac Racing Team proverà a ripetere gli incoraggianti progressi visti in Portogallo. Anche se il Team di Paolo Campinoti ha sempre avuto un rapporto difficile con questa pista, avendo ottenuto un solo podio nel 2004 quando il proprio marchio Pramac era sulle carene della moto di Max Biaggi. In seguito a quella stagione ci sono stati risultati altalenanti sul circuito con alcuni ritiri e piazzamenti lontani dalle prime posizioni.
Randy De Puniet, pilota del Green Team, sarà il padrone di casa. Tiene molto a fare bene davanti al proprio pubblico il francese, dove ha collezionato in passato ben quattro podi. Tutto dipenderà dal suo ginocchio, che dopo la rimozione della vite pochi giorni dopo la gara di Jerez non lo ha di certo aiutato nella successiva prova all’Estoril. Anche Loris Capirossi vuole consolidare quanto di buono fatto in Portogallo, anche se Le Mans non è proprio un circuito consono alle sue caratteristiche. Intanto, sembra che quello francese potrebbe essere il primo GP europeo senza la pioggia a farla da protagonista.

Randy De Puniet – Pilota Pramac Racing Team
“Devo dire che ero molto preoccupato per il mio ginocchio al termine della gara all’Estoril. Quando sono sceso dalla moto ho pensato subito al peggio. Credevo che i legamenti potessero essersi lesi durante la gara, ma fortunatamente le visite che ho fatto hanno escluso questo tipo di problema. Avrei bisogno di riposo, ma i giorni per recuperare sono stati davvero pochi. Il problema era legato alla circolazione del sangue attorno alla cicatrice dopo la rimozione della vite. Sono sereno e contento di correre davanti ai miei tifosi, nella mia terra. Non sono riuscito a provare la moto come hanno fatto invece tutti gli altri ad Estoril, ma spero di avere lo stesso approccio con la moto visto in Qatar e a Jerez”.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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