Ci voleva proprio un periodo di sosta dopo un inizio di stagione così intenso. Non tornavo a casa da un mese, visto che fra Australia e Malesia ero rimasto da quella parte del mondo, ed è bello avere un po’ di tempo libero per stare con la famiglia e gli amici più cari. In realtà c’è sempre qualcosa da fare perché bisogna tenersi in forma: dopo questa pausa un po’ più lunga del solito ci aspetta un maggio intensissimo, con tre Gran Premi – Turchia, Spagna e Monaco – concentrati in quattro settimane.
Non è stato certamente l’inizio di campionato che speravamo, noi e tutti i nostri tifosi. I cinquanta punti in due non sono molti e siamo consapevoli che il livello della nostra prestazione non è sufficiente in questo momento ma sappiamo bene che le cose possono cambiare in fretta. La Formula 1 è sempre stata così: una gara fai fatica ad arrivare nei primi cinque, un’altra lotti per la vittoria. Quest’anno non fa eccezione: dopo l’ultimo test di Barcellona tutti davano la McLaren per spacciata e poi sono stati sempre lì sul podio, fino a vincere in Cina. Allo stesso tempo, c’era chi dava Vettel come imbattibile e poi a Shanghai è andata com’è andata. Tre gare sono ancora troppo poche per dare dei giudizi definitivi.
Con questo non voglio dire che sto sottovalutando la nostra situazione, tutt’altro. Dobbiamo lavorare tanto per migliorare, sotto ogni profilo. Il successo si raggiunge quando tutte le componenti rendono al meglio: macchina, strategia, pit-stop, piloti, nessuno escluso. Sono rimasto in contatto con i tecnici in questi giorni e so che non c’è pausa a Maranello nel lavoro di sviluppo della vettura. Dobbiamo recuperare e non possiamo permetterci di perdere troppo tempo, anche perché non è che gli altri rimarranno con le mani in mano in queste settimane. Ho fiducia nella squadra: so di che pasta è fatta e sento la voglia di reazione che ha tutta la gente di Maranello. Negli anni passati ho sperimentato prima da avversario e poi da ferrarista la capacità di rimontare della Scuderia. Mi ricordo bene di quando ero alla Renault nel 2006 nella prima parte della stagione avevo preso un grande vantaggio ma poi la Ferrari seppe sviluppare la macchina così bene da permettere una grande rimonta a Schumacher, che mi superò a due gare dalla fine. E poi c’è l’esempio dello scorso anno: in Turchia prima e in Inghilterra poi ci dicevano che dovevamo pensare all’anno successivo ma noi non abbiamo mollato e siamo arrivati a giocarci il titolo fino all’ultimo giro dell’ultima gara. Suona come uno slogan ma è la pura verità: mai mollare in Formula 1!
Se la stagione automobilistica non mi ha dato ancora grandi soddisfazioni, almeno sul fronte calcistico ne è arrivata una. Sono stato molto contento per la vittoria del Real Madrid nella finale della Copa del Rey contro il Barcellona: era un titolo che ci mancava da tantissimo tempo ed è arrivato al termine di una partita molto intensa. Ora ci aspetta una semifinale di Champions League, ancora contro il Barça. Comunque vada, sarà una sfida appassionantissima: ovviamente, speriamo che vinca la squadra di Mourinho!
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