L’Audi A1 è la nuova utilitaria di lusso arrivata sul mercato. Il suo progetto però è già vecchio… come direte: “è arrivata da pochi giorni nelle concessionarie e già è un’auto vecchia?” No, l’auto è ovviamente nuovissima e altrettanto moderna, ma l’idea di partorire una vettura di dimensioni compatte e che si confrontasse con le rivali di segmento, balenava nella mente dei responsabili della casa dei Quattro Anelli, già il giorno stesso in cui dieci anni fa fu presentata la Mini.
La gestazione di questa Audi A1 è stata particolarmente lunga dunque, ma in casa Audi (o Volkswagen se vogliamo) non si bada al tempo speso purchè si riesca a portare su strada un prodotto altamente qualificato. Per certi aspetti, anche se con le dovute proporzioni, la nascita dell’Audi A1 ricorda quella della Bugatti Veyron, che visti i suoi numeri (1001 cv e 407 Km/H) all’inizio ha avuto grossi problemi con la tenuta di alcuni pezzi, non reggevano infatti l’enorme potenza e coppia del mostruoso motore a 16cilindri. Per la nuova utilitaria di Ingolstadt invece non ci sono stati questi problemi, ma un impiego di tempo e di investimenti per realizzare una vettura che fosse in linea con gli standard qualitativi a cui la casa ormai ci ha abituato.
Nel frattempo, oltre alla rinnovata Mini sono arrivate sul mercato altre rivali, la Fiat 500, l’ Alfa Mito e più recentemente la Citroen DS3. La A1 è per il momento disponibile con tre motorizzazioni , il benzina 1.2 Tfs1 86cv, il 1.4 Tfsi da 122 cv e il collaudato 1.6 Tdi 105 cv e due allestimenti Attraction e Ambition. La vettura in prova è la Ambition 1.6 Tdi, color Rosso. Le sue dimensioni, lunga 395 cm, larga 174 e alta 142 ne fanno l’Audi più piccola della storia. La “Single Frame”, la famosa calandra trapezoidale è indubbiamente il marchio distintivo di tutte le Audi, è sicuramente di grande effetto, a me personalmente piace, ma spesso si rischia di confonderla con un’altra vettura della gamma quando incroci una “Quattro Anelli”. In lontananza potrebbe essere una A4 o A6, o la sportiva A5, ma forse tutto è stato appositamente programmato dal nuovo corso stilistico tracciato dal capo design Walter Da Silva, boss di tutto lo stile del gruppo Volkswagen. Insomma la A1 come la berlinona di casa la A8, dove regna sua maestà il comfort o la R8 dove tutto è improntato alla sportività. La A1 è proprio questo, sportività e comfort.
Nelle forme è compatta, aggressiva e sportiva all’anteriore, con le due prese d’aria dove si trovano i faretti fendinebbia e i fari molto stilizzati, quasi a voler dare un trucco diverso a questa nuova Audi. E’ sicura nella fiancata, con la linea di cintura alta, e l’ampia portiera con gli specchietti retrovisori dove è integrato il segnale di direzione. Dietro c’è un portellone molto spiovente, massiccio ma elegante, con un lunotto abbastanza ampio che facilita la visibilità. Le luci posteriori riprendono la forma di quelle anteriori ma capovolte. Su questa vettura di colore rosso che è il colore con il quale era stato presentato l’ultimo prototipo prima dei collaudi definitivi, spicca l’arco laterale color argento, disponibile a richiesta con tonalità diverse da abbinare alla carrozzeria. A completare esternamente il carattere sportivo di questa A1 ci pensano i bei cerchi in lega da 16” con pneumatici da 215/15R16, e lo spoiler sopra il lunotto.
La capacità di carico del bagagliaio è in linea con la concorrenza, ma ciò che mi ha colpito all’apertura del cofano posteriore è un particolare per la sicurezza davvero originale: la presenza nel telaio delle luci di direzione e di stop. Se si rimane fermi e al buio e devi aprire il portellone è molto rassicurante. Gli interni sono molto ordinati e anche un pò sbarazzini, con materiali di primo ordine. Buona l’abitabilità dei posti anteriori, un po’ sacrificati quelli dietro. La plancia non è futuristica come quella del concept da salone, ma molto sportiva e lineare. Il volante in pelle è perfetto, ha dimensioni che permettono una facile impugnatura, il posto guida è ben fatto con i sedili che trattengono bene il corpo e ti danno la giusta sensibilità, tra volante, pedaliera e cloche del cambio manuale.
Il motore ha un raggio di utilizzo molto ampio e i 105 cv sono molto equilibrati per una vettura che nella maggior parte dei casi sarà rivolta ad un pubblico giovane che non necessariamente vorrà un fulmine come prima automobile – per questi comunque dovrebbe arrivare in seguito la S1, fatta per competere con la Mini Cooper S. Ritornando alle prestazioni: velocità max di 190 km/h e una acc. da 0 a 100 Km/h in 10,5 secondi, sono ottime, con un motore molto elastico che non ti richiede di continuo l’utilizzo del cambio. La trasmissione di questa A1 è una manuale a cinque rapporti, è molto precisa con una frizione secca e cambiate decise con un’escursione della leva del cambio ridottissima. A richiesta si può optare per la versione S tronic con il sequenziale automatico.
La tenuta di strada della “piccola” Audi è ottima, a testimonianza che il gran lavoro e il tempo necessario sono stati spesi per questo. Il confronto con la Mini non è vinto, la piccola di casa (Bmw) rimane la regina del misto stretto e incollata all’asfalto, ma la A1 rappresenta la giusta armonia tra lusso e dimensioni ridotte. E’ l’unica tra la concorrenza a non avere parentele alle spalle e forse visti i tempi è quello di cui il mercato ha bisogno. Il prezzo di questa vettura in prova è di 22.201 euro, non affatto popolare, ma visto il target era prevedibile. La A1 però è stata accolta come una prima donna in casa Audi, ha attirato l’attenzione per mesi e ora è arrivato il momento più importante, quello delle vendite e della conferme del pubblico. Staremo a vedere.
Testo a cura di Carlo Rallo
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