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Voglia di riscatto per la Ferrari

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Melbourne, 28 marzo – Diciotto punti non sono un bottino all’altezza delle aspettative e su questo non ci piove. Nessuno alla Scuderia Ferrari Marlboro si nasconde dietro un dito: non è stato l’inizio di campionato che si voleva e si sperava. Detto questo, è inutile fare subito i catastrofisti: meglio concentrare le energie sull’analisi dei motivi che non hanno permesso alla 150° Italia di mostrare il suo reale potenziale. E’ anche per questa ragione che tanto Stefano Domenicali quanto i vertici tecnici della Scuderia sono volati in Europa subito dopo il termine della gara dell’Albert Park mentre il grosso della squadra è rimasto a Melbourne, da dove partirà il prossimo fine settimana alla volta di Sepang.
Per quanto riguarda la corsa di ieri, qualche nota positiva si è comunque vista. E’ vero infatti che i due giri più veloci della gara sono stati appannaggio dei due ferraristi, con Felipe autore di un tempo di 1.28.947 al giro 55 con gomme morbide e Fernando che ha fermato i cronometri sull’1.29.487 al giro 49 con pneumatici “prime”. E’ un dato da prendere sempre con le molle, perché i piloti si possono trovare in condizioni diverse durante la gara e chi nelle fasi finali, quando la benzina a bordo è ormai poca, non è in lotta per una posizione non ha la necessità di spingere, ma vale comunque la pena notare che la terza miglior prestazione appartiene a Webber, con il tempo di 1.29.600, fatto segnare al giro 50.
Sicuramente la prestazione in gara delle monoposto di Maranello è stata migliore rispetto a quella mostrata in qualifica. Ci voleva poco, diranno i critici, ma è comunque una nota positiva. Il ritmo di Fernando è stato competitivo per lottare per le piazze d’onore del podio, considerato che anche ieri una Red Bull, quella di Vettel, era irraggiungibile da chiunque. Va capito anche perché sulla monoposto di Felipe si è avuto un degrado complessivamente più significativo degli pneumatici rispetto al compagno di squadra: la gestione delle gomme Pirelli e l’individuazione del modo di sfruttarle al meglio sarà una delle chiavi della stagione. Come si vede, c’è tanta carne al fuoco per gli uomini di Maranello, cui sicuramente non manca la voglia di reagire subito e di presentarsi in Malesia in una condizione migliore.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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