Fra pochi giorni prenderà finalmente il via il Campionato del Mondo di Formula 1 2011. Finalmente, perché in teoria saremmo dovuti essere alla vigilia della seconda gara ma gli eventi in Bahrain hanno impedito lo svolgimento di quel Gran Premio nella data prevista, il 14 marzo. Che si recuperi o meno la gara di Sakhir, questa è la stagione comunque più lunga, visto che il sipario calerà solamente il 27 novembre in Brasile. Per chi ama scoprire nuove sedi, quest’anno il calendario propone l’India mentre tutti si augurano una stagione emozionante come quella 2010, anche se ovviamente i ferraristi vorrebbero vedere un finale diverso da quello visto ad Abu Dhabi nel novembre scorso.
Anche se il 2010 ha ricordato l’epoca d’oro, la FIA, insieme ai “cervelli” dei team, ha introdotto alcune nuove regole con l’obiettivo di aumentare i sorpassi. La prima prevede il ritorno del KERS (Sistema di Recupero dell’Energia Cinetica), già utilizzato nel 2009, con un certo effetto dalla Scuderia Ferrari Marlboro. La seconda novità è rappresentata dall’ala posteriore mobile (DRS, Sistema di Riduzione del Drag), che consente al pilota di cambiare l’incidenza del flap dell’alettone posteriore per ridurre la resistenza e, conseguentemente aumentare la velocità, aumentando la possibilità di effettuare sorpassi. Sia il KERS che il DRS sono soggetti a specifiche limitazioni nel loro utilizzo durante il weekend di gara.
Quali che siano i cambiamenti tecnici e sportivi, gli spettatori di tutto il mondo non vedono l’ora che si spengano le luci della partenza all’Albert Park domenica pomeriggio alle 17. L’attesa non è soltanto degli appassionati ma anche di tutti coloro che lavorano in Formula 1, perché anche loro, in fondo, sono dei tifosi: basta leggere le parole del Team Principal della Scuderia Ferrari Marlboro, Stefano Domenicali.
“Quando si comincia una nuova avventura ci sono sempre eccitazione ed entusiasmo a Maranello” – racconta Stefano – “In fondo, le corse sono parte del nostro DNA e siamo qui per questo.” L’eccitazione non è la sola emozione che i professionisti condividono con i tifosi in questo periodo dell’anno: c’è anche l’incertezza su quelli che sono realmente i rapporti di forza in campo, in quanto fare previsioni è davvero difficile: “L’atmosfera nella squadra è buona e ognuno di noi non vede l’ora di essere a Melbourne per capire dove siamo rispetto ai nostri avversari” – spiega Domenicali – “Finora abbiamo fatto tante prove in quattro sessioni svoltesi tutte in Spagna fra febbraio e l’inizio di marzo ma solo in Australia avremo la possibilità di valutare davvero il nostro livello di competitività. Sono molto prudente per natura: noi abbiamo fatto tutto il lavoro che avevamo messo in programma ma, alla luce del fatto che non sappiamo esattamente come hanno girato gli altri, non posso che rimanere tale nel giudicare la nostra prestazione.” Questa doverosa prudenza non può però cancellare la chiarezza nella determinazione dell’obiettivo di questa stagione: “E’ così ovvio che non c’è nemmeno bisogno che lo ripeta. Penso che tutti lo possano capire da soli!”
Secondo il Team Principal della Scuderia, c’è un altro cambiamento che avrà un’influenza ancor più decisiva sull’andamento dei Gran Premi di quest’anno, vale a dire il passaggio dalla Bridgestone alla Pirelli. “Da un punto di vista tecnico, l’arrivo della Pirelli come fornitore unico degli pneumatici è molto importante e sarà fondamentale continuare a progredire nella comprensione di come lavorano le gomme in modo da usarle nel miglior modo possibile” – riconosce Domenicali – “Per quello che abbiamo visto nei test, sono pneumatici molto diversi da quelli cui eravamo abituati. Bisogna quindi adottare un approccio totalmente diverso. E’ ovvio che sembra che ci saranno molti più pit-stop in gara, il che ha un impatto significativo sul lavoro della squadra: più soste vuol dire che il ruolo di ognuno aumenta d’importanza nel determinare ili risultato finale. Un’ulteriore conseguenza sarà la possibilità che la griglia di partenza risulti alla fine meno decisiva rispetto al 2010: una vettura che magari non è stata la più veloce in qualifica avrà ancora la possibilità di vincere la corsa. Per riuscirci sarà vitale avere la strategia giusta.”
Ci sono quindi tante novità ma, alla fin fine, le vere stelle della Formula 1 restano loro, i piloti. Per la Scuderia Ferrari Marlboro ci sarà per il secondo anno consecutivo la coppia formata da Fernando Alonso e Felipe Massa. “Li vedo entrambi molto motivati, per differenti ragioni” – dice Domenicali – “Fernando ha avuto un ottimo inverno in termini di preparazione e test e non vede l’ora di correre a Melbourne perché dopo la straordinaria seconda parte della scorsa stagione vuole cancellare l’amaro epilogo di Abu Dhabi. Felipe è ancora più forte dal punto di vista mentale e vuole dimostrare il meglio di sé in un campionato per lui molto importante.”
Ad entrambi i piloti non dispiace cominciare la stagione sul circuito dell’Albert Park, dove Fernando ha vinto nel 2006 e Felipe è salito sul terzo gradino del podio lo scorso anno. “Senza il Gran Premio del Bahrain, Melbourne è tornata ad essere la prima gara dell’anno, una tradizione che conosciamo bene. E’ molto piacevole partire con questa gara perché lì il Gran Premio si vive in una maniera speciale, con tutta l’attenzione della città concentrata sul circuito. Per noi è ancora più bello perché a Melbourne c’è una comunità italiana molto numerosa e il calore dei nostri tifosi si percepisce davvero, facendoci sentire i benvenuti.”
Proprio a proposito di tifosi, Domenicali ha voluto chiudere rivolgendo loro un ringraziamento particolare: “Il sostegno che riceviamo è qualcosa di unico e per noi significa una responsabilità in più. Sarà una stagione molto lunga: insieme avremo dei bei momenti e, ne sono certo, anche qualcuno difficile. Ma la Ferrari è la Ferrari e ci siamo abituati. Ora che stiamo per iniziare, voglio però mandare un pensiero particolare a tutti i nostri amici in Giappone e a tutto il popolo di quel Paese in un momento per loro così difficile. Ciò che è accaduto lì meno di due settimane fa è molto più importante di qualsiasi cosa abbia a che fare con il nostro sport e serve a farci capire quali siano veramente le priorità nella vita di ognuno di noi.”
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