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BMW - Remote Controlled Parking

Tempo di lettura: 2 minuti

Se nella nuova BMW Serie 5 il conducente viene sostenuto dall’assistente di parcheggio già durante il parcheggio in posteggi laterali, con il sistema Remote Controlled Parking (parcheggio telecomandato) potrebbe lasciare completamente il controllo al sistema stesso nel caso di posteggi a spina di pesce, ovvero accessibili con la parte anteriore della vettura. In tal modo non dovrebbe nemmeno restare seduto nella vettura. Dopo la prima presentazione avvenuta nel 2006, gli ingegneri del BMW Group hanno ulteriormente sviluppato in modo coerente la funzione Remote Controlled Parking, chiamata anche “dispositivo di parcheggio”. Quanto sia già avanzato lo sviluppo di funzioni di guida automatizzate quasi di serie lo mostra il nuovo prototipo che è in grado di parcheggiare senza riflettore in qualunque garage, anche in uno mai visto prima.
Per parcheggiare la vettura in un garage stretto o in un altro posteggio chiuso, il conducente scende e avvia la manovra di parcheggio automatico mediante la chiave della vettura. Il dispositivo di parcheggio assume il controllo delle funzioni di movimento, frenata e sterzo della vettura e la guida automaticamente nello stretto garage. Ovviamente è anche in grado di farla nuovamente uscire dal posteggio. In questo modo il conducente può evitare quelle scomode manovre per uscire dalla vettura all’interno di posteggi stretti e anche gli eventuali danni alle portiere.
La manovra di parcheggio viene attivata mediante una specifica sequenza di tasti da premere entro un tempo predefinito. Il conducente deve restare nelle immediate vicinanze della vettura. Con l’attivazione della funzione vengono anche chiuse le serrature della vettura, spenti i fari di posizione e anabbaglianti e chiusi gli specchietti laterali. L’ultima azione serve anche come avviso al conducente: “Vettura pronta per il parcheggio”. Una pressione prolungata del tasto di chiusura significa:
“RCP, riprendere il controllo”.
A differenza del precedente prototipo da laboratorio con videocamera e riflettore, il prototipo attuale utilizza i sensori già presenti nella vettura: guidata dai sei sensori a ultrasuoni del Park Distance Control e dell’assistente di parcheggio, la vettura avanza cautamente a circa 2 km/h nel garage e si allinea parallelamente e centralmente alle pareti che limitano il posteggio. Durante la manovra il motore elettrico del sistema di sterzata esegue le necessarie correzioni di direzione. L’unità di calcolo del dispositivo di parcheggio controlla anche la funzione di Avvio/Spegnimento automatico del motore, la selezione della marcia del cambio automatico e l’impianto frenante.
Se viene individuato un ostacolo, i sensori inducono un arresto automatico e vengono attivate le doppie frecce per indicare al conducente che si è verificato un arresto di emergenza. Se non vengono rilevati ostacoli lungo il percorso, la vettura termina la manovra di parcheggio: frena fino all’arresto completo, inserisce la marcia “P” e si imposta in una condizione sicura. Per rimuovere la vettura dal posteggio, il conducente avvia la procedura mediante la stessa combinazione di tasti usata per la manovra di parcheggio. In tal modo la vettura uscirà autonomamente in retromarcia dal parcheggio. Anche in questo caso i sensori sorvegliano l’area attorno alla vettura per rilevare eventuali ostacoli e il conducente deve restare abbastanza vicino al posteggio da poter assistere all’intera manovra.

marco lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!