Kawasaki ZX-10R SBK
Qualche tocco intelligente, maggiore attenzione da parte di Showa alla richiesta di parti speciali per le sospensioni, e una maggiore determinazione dei tecnici del team, tutti con alle spalle diverse esperienze nelle corse, ha consentito di sfruttare al massimo il materiale fornito dalla Kawasaki.
Il motore è sicuramente una ‘bestia, come riconosceva anche Cal Crutchlow affermando che era difficile da passare sul dritto. Sicuramente gli oltre 200 CV non erano la principale causa di preoccupazione della Kawasaki!
Quello che dava costantemente filo da torcere erano l’architettura del motore Kawasaki, molto grande e sviluppato in altezza, posizionato in modo un po’ antiquato, con un lungo ed ingombrante albero motore e una frizione dal design limitante. L’adozione di staffe molto ‘furbe’ applicate al telaio per modificarne la rigidità, insieme allo splendido forcellone realizzato in Gran Bretagna , hanno fatto una grande differenza per migliorare la maneggevolezza della Kawasaki ZX-10R.
Showa, come fornitore esclusivo delle Kawasaki WSB, ha fornito raffinate forcelle con steli a testa piatta, dotate di semplici viti di regolazione per modificare sia l’estensione che la compressione semplicemente con un piccolo cacciavite.
La moto era ancora difficile da far entrare nelle curve, caratteristica negativa che ogni pilota che l’ha guidata ha rilevato. Dopo la gara del BSB inglese a Brands Hatch il team ha finalmente trovato una soluzione per bilanciare il pacchetto moto.
Per la Kawasaki i risultati sono stati quindi migliori di quanto si potesse immaginare, con un quinto posto al Nürburgring come migliore performance della stagione. Ora la nuova stagione è dietro l’angolo e il team KRT sta lavorando al massimo per sviluppare il nuovo modello come ci si può aspettare da un team ufficiale.
Fonte Worldsbk.com – http://www.worldsbk.com
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Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!