Audi TT RS
I potenti motori benzina a cinque cilindri vantano una lunga tradizione in casa Audi: negli anni ‘80 consentirono alla Audi quattro (“Urquattro”) di sbaragliare la concorrenza. Ora la Audi recupera e arricchisce questa tradizione. Il motore di nuovo sviluppo, che combina la sovralimentazione Turbo con l’iniezione diretta di benzina FSI, fa della TT RS una sportiva senza compromessi.
Da 2.480 cm3 di cilindrata, il 4 cilindri TFSI eroga 340 CV (250 kW), con una potenza specifica output di 137,1 CV per litro. Il rapporto peso/potenza della Coupé, che pesa solo 1.450 chilogrammi, è di soli 4,3 chilogrammi per CV. Per la
Roadster (1.510 chilogrammi) i chilogrammi per CV sono 4,4. Questi bassi valori sono dovuti alle carrozzerie estremamente leggere, realizzate in struttura Audi Space Frame (ASF). La parte anteriore è in alluminio, mentre la parte posteriore è in lamiera d’acciaio.
La TT RS Coupé si catapulta da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi, la Roadster in 4,7 secondi. Entrambe le versioni raggiungono la velocità massima (autolimitata) di 250 km/h che, a richiesta, può essere portata a 280 km/h. La coppia massima di 450 Nm è costantemente disponibile tra 1.600 e 5.300 giri e assicura una potente ripresa. Tuttavia, i consumi medi della TT RS Coupé si limitano a 9,2 litri di carburante per 100 chilometri (Roadster: 9,5 l/100 km).
Di serie la Audi TT RS è disponibile con grandi cerchi in alluminio a cinque razze a rotore. Hanno formato 9Jx19 e calzano pneumatici di dimensioni 255/35 R19. I cerchi da 19 pollici sono disponibili a richiesta anche in look titanio.
I cerchi di grandi dimensioni celano freni potenti. Tutti i quattro dischi sono autoventilanti: i dischi posteriori hanno un diametro di 310 millimetri, quelli anteriori di 370 millimetri. Per poter dissipare al meglio il calore, le corone d’attrito anteriori sono forate; perni forati li collegano alle campane in alluminio. Le pinze a quattro pistoncini sono verniciate di nero e anteriormente portano la sigla RS. Anch’esse sono d’alluminio e contribuiscono quindi a ridurre le masse non sospese.
Il programma elettronico di stabilizzazione (ESP), impostato per una guida dinamica, è disattivabile in due livelli. Nel primo livello, la modalità sportiva, viene disattivato l’intervento motore per il controllo della trazione e vengono posticipati gli interventi frenanti di stabilizzazione. Nel secondo livello, l’ESP viene disattivato completamente.
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Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!