La gara si è rivelata più interessante di quanto si sarebbe potuto prevedere su questo tracciato tortuoso, dove superare è così difficile. Partendo dalla terza posizione sul lato pulito della pista, Fernando al via, come tutti avevano sperato all’interno del box Ferrari, scavalcava Webber e conquistava la seconda posizione alle spalle di Vettel, mentre Felipe rimaneva in quarta posizione. Con l’ingresso della Safety Car al giro 15 per pulire la pista da alcuni detriti, quasi tutto il gruppo entrava simultaneamente ai box per effettuare il cambio gomme. Circostanza che originava una situazione di confusione nella pit lane, perchè Robert Kubica al volante della Renault e Adrian Sutil con la Force India entravano in contatto, mentre Nico Rosberg perdeva un pneumatico che rimbalzava lungo la corsia box. Webber non si fermava per il cambio gomme e andava in testa, mentre al termine delle soste ai box Lewis Hamilton era davanti a Felipe, dopo un doppio pit stop eseguito dalla Ferrari senza nessun problema. Il pilota inglese, comunque, nel proseguo della corsa parcheggerà la sua monoposto a bordo pista, permettendo così a Felipe di ritornare in quella quarta posizione che manterrà fino alla bandiera a scacchi.
Con la Safety Car in pista, quindi, Webber, che aveva deciso di non fermarsi, era in testa alla gara davanti a Vettel, Alonso, Hamilton e Felipe. Nell’ultimo giro della SC, mentre Webber ne rimaneva attaccato agli scarichi, Vettel invece lasciava quasi mezzo rettilineo di distanza tra lui e il suo compagno di squadra: un evidente tentativo di aiuto nei confronti di Webber per permettergli di costruire un vantaggio sufficiente prima di fermarsi ai box per il suo pit stop. Una manovra non consentita dal regolamento, e che costerà al tedesco un drive-trough di penalità, permettendo così a Fernando Alonso di salire in seconda posizione, con Felipe invece a 2,5 secondi di distanza da Vettel. Il passo della Red Bull era così elevato che il pilota tedesco presto arrivava alle spalle di Fernando. Lo spagnolo, al volante di una macchina più lenta, era quindi costretto a giocare con Vettel ‘al gatto e al top’ nel tentativo di tenersi alle spalle l’avversario: una vera e propria dimostrazione di bravura da parte di Fernando, capace di gestire l’implacabile pressione di una vettura più veloce attaccata al cambio della sua F10. Webber, invece, era molto più avanti, e il sufficiente vantaggio costruito gli permetteva di rimanere comodamente in testa alla gara anche dopo la sosta per il cambio gomme.
Quinto posto finale per Vitaly Petrov con la Renault, sesto Nico Hulkenbgerg, con la Williams, ultimo pilota a classificarsi nello stesso giro del leader della corsa. Le rimanenti posizioni a punti erano appannaggio di Pedro De La Rosa, Jenson Button, Kamui Kobayashi e Rubens Barrichello, decimo. Con l’obbligatoria pausa estiva, che comporterà una sosta di quattro settimane prima del tredicesimo round del Campionato del Mondo, il Gran Premio del Belgio, la grande prestazione di quest’oggi ha permesso a Fernando di ridurre a soli venti punti il distacco dal leader in classifica e, con cinque piloti tutti racchiusi in tale gap, si prospetta una lotta ricca di fascino nel resto della stagione. Anche Felipe è risalito in classifica fino alla sesta posizione, alle spalle del compagno di squadra, mentre la Ferrari è ancora terza nella Classifica Costruttori.
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