WSBK 2010 - Scassa cade e si frattura in gara 1
Dopo una buona partenza, Scassa è transitato in settima posizione alla conclusione del primo giro, ingaggiando subito un acceso duello con Noriyuki Haga e Leon Haslam. Nella parte alta del tracciato in un punto nel quale si affronta una lunga curva in discesa da percorrere a gas chiuso la Ducati 1198 di Luca ha perso aderenza sul posteriore recuperando il grip in maniera brusca ed inattesa facendogli perdere il controllo. Con la frattura del 3° e 4° metatarso del piede sinistro Scassa non ha potuto prendere il via in gara 2 senza contare che il fastidioso infortunio si risolverà non prima di 2/3 settimane.
“Sono profondamente dispiaciuto è ovvio, non potrebbe essere diversamente dopo le belle prestazioni ottenute in prova, ma sono incidenti che possono capitare,” è stato il suo commento. “Non credo di aver esagerato nella guida in quel punto ma quando mi è partito il posteriore non ho potuto fare altro che limitare i danni cercando un improbabile modo per rimanere in sella. Ho sentito subito che il colpo è stato forte ed il dolore ha confermato che c’era qualcosa di rotto. Nel 2009 mi sono fratturato il 1° e 2° metatarso, questa volta il 3° ed il 4°, non sono cose gravi ma certo noiose…spero di riuscire ad essere al 100% per Silverstone. Grazie a tutti per l’eccezionale tifo dimostrato in questo week end.”
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Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!