Lamborghini apre un centro di sviluppo per materiali compositi
In parallelo con la costruzione del centro, è stato messo a punto un efficace processo produttivo, completamente nuovo, per la creazione di elementi in fibra di carbonio estremamente complessi. Tale processo è stato protetto da una serie di brevetti e rappresenta la svolta per la prossima generazione di componenti in composito.
La tecnologia del carbonio rappresenta il futuro
“Lo sviluppo costante della tecnologia della fibra di carbonio è un elemento chiave per la nostra strategia” sostiene Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato di Automobili Lamborghini S.p.A.. “Il parametro fondamentale delle vetture supersportive è e sarà il rapporto peso potenza, quindi, visto che c’è un limite all’incremento di potenza dovuto alle emissioni, occorre agire sulla riduzione del peso. L’utilizzo estensivo della fibra di carbonio, anche a livello strutturale, consentirà a Lamborghini di essere all’avanguardia. La vera differenza sta nel corretto uso delle tecnologie e dei materiali per soddisfare i requisiti tecnici ed economici, ed è questo lo scopo del nuovo centro.”
Tecnologia chiave per vetture supersportive
I materiali compositi in fibra di carbonio sono la chiave dell’ingegneria automobilistica di domani, soprattutto per quanto riguarda le vetture sportive ad altissime prestazioni. Tali materiali composti di resine rinforzate da fibra di carbonio combinano un peso minimo con caratteristiche meccaniche eccellenti. In questo modo le vetture sono più leggere e limitano, pertanto, il consumo di carburante e le emissioni di CO2. Il fattore decisivo per una vettura sportiva è, innanzitutto, il miglioramento del rapporto peso/potenza, quindi delle prestazioni. Le vetture supersportive costruite con materiali compositi in fibra di carbonio garantiscono una migliore accelerazione, un miglior comportamento in frenata, nonché una maggiore manovrabilità.
Gallardo LP 570-4 Superleggera: campione di ingegneria leggera grazie al carbonio
L’attuale Lamborghini Gallardo LP 570-4 Superleggera è un perfetto esempio di leggerezza: rispetto alla Gallardo LP 560-4, già estremamente leggera, il peso è stato ridotto di ulteriori 70 chilogrammi. Questo è stato possibile soprattutto grazie ai componenti esterni ed interni realizzati in fibra di carbonio. La nuova supersportiva prodotta a Sant’Agata Bolognese non supera i 1340 chilogrammi di peso, e costituisce il nuovo benchmark per l’esclusivo segmento di mercato occupato da Lamborghini.
Lamborghini, oltre 30 anni di esperienza
Lamborghini vanta molti anni di esperienza nel campo dei componenti in composito. Il primo prototipo di telaio a base di fibra di carbonio fu realizzato nel 1983 per la Countach. Nel 1985 apparvero le prime parti prodotte in serie. L’attuale Lamborghini Murciélago è costruita in buona parte in fibra di carbonio e la sua scocca contiene 93 chilogrammi di fibra di carbonio strutturale. Il cofano del vano motore della Gallardo Spyder rappresenta il componente più grande mai prodotto nell’industria automobilistica con tecnologia RTM e finitura superficiale ottima (classe A).
Le attività dell’ACRC
Il nuovo Advanced Composite Research Center di Lamborghini è composto di due strutture che coprono una superficie totale di oltre 2.600 metri quadrati. Qui un team di 30 persone tra ingegneri e tecnici lavora per produrre componenti per vetture di tutte le forme e dimensioni. Sono inoltre costruiti prototipi, le relative attrezzature e sviluppati metodi produttivi di elevata qualità ed efficienza.
All’interno del centro, gli ingegneri Lamborghini sono inoltre in grado di simulare non solo processi produttivi, ma anche crash test su strutture in fibra di carbonio molto complesse. Il livello di precisione raggiunto è garantito dall’utilizzo di raffinati sistemi sviluppati prevalentemente in azienda.
Focus sulle nuove tecnologie
L’ACRC è dotato di strumentazioni d’avanguardia, tra cui un laboratorio di analisi con dispositivi di misurazione per i test di laboratorio, attrezzature automatizzate per il taglio e la modellatura, una pressa a caldo da 1.000 tonnellate e diverse autoclavi per il rinforzo ad alta pressione e ad alte temperature di parti a base di fibra di carbonio.
Il futuro è però rappresentato dalle tecnologie “fuori autoclave”, come ad esempio la tecnologia Resin Transfer Molding (RTM), che permette di compattare tramite alta pressione la struttura in fibra di carbonio, o la tecnologia RTM sottovuoto, in cui la resina è indotta nella fibra di carbonio tramite depressione.
Una svolta nel processo produttivo
Gli esperti dell’ACRC di Lamborghini hanno raggiunto un deciso punto di svolta grazie all’invenzione di una tecnologia innovativa che permette di combinare in un unico processo i vantaggi dei metodi di produzione esistenti. Grazie al processo “RTM light”, coperto da numerosi brevetti, Lamborghini è in grado di usare una pressione minima e temperature relativamente basse per produrre componenti a base di fibra di carbonio di eccellente qualità, precisione e finitura, dalle piccole parti a strutture veicolari complesse.
Ulteriori vantaggi sono rappresentati da una velocità di processo elevata, dai costi contenuti, e dalla leggerezza delle attrezzature.
Know how all’avanguardia nella simulazione di crash omologativi
I materiali in fibra di carbonio presentano vantaggi notevoli. Tuttavia, è necessario averne una conoscenza estremamente approfondita per poterne gestire appieno le caratteristiche e gli usi, ad esempio nel caso della simulazione di crash omologativi.
In collaborazione con The Boeing Company, Lamborghini ha avviato nel 2007 un programma di ricerca mirato all’analisi degli urti. Nel 2009 è stato istituito, presso l’Università di Washington e in collaborazione con altre imprese e partner statunitensi, l’Advanced Composite Structures Laboratory di Automobili Lamborghini (ACSL).
Circa 20 scienziati lavorano in un laboratorio all’avanguardia e collaborano con il team di Sant’Agata Bolognese principalmente nel campo dell’analisi delle caratteristiche dinamiche e di crash. I risultati finora raggiunti sono unici al mondo e hanno condotto all’adozione di importanti benefici per la sicurezza e la qualità delle vetture supersportive prodotte a Sant’Agata Bolognese.
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Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!