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Nuova Daihatsu Terios: il più piccolo dei grandi SUV

Tempo di lettura: 3 minuti

Solo ritocchi per un design che ha già messo d’accordo il pubblico maschile e femminile. Il disegno dei paraurti anteriore e posteriore è nuovo e più avvolgente, la griglia anteriore è più grintosa, mentre il nuovo disegno dei cerchi da 16” in alluminio aggiunge suggestioni sportive. Lavoro di cesello anche sul gruppo ottico posteriore, con l’eleganza delle lenti trasparenti. All’interno, i nuovi rivestimenti dei sedili e le nuove dotazioni trasmettono una sensazione di comfort superiore: i comandi per il controllo dell’impianto stereo, con lettore CD, radio e ingresso audio AUX sono ora anche al volante (escl. Sho 1,3), e il climatizzatore è automatico a controllo elettronico (Hiro 1,5). Un concetto declinato anche nel servosterzo elettrico che abbatte i consumi, riduce le vibrazioni e migliora la sensibilità di guida. I due motori da 1.300 e 1.500 a fasatura variabile mantengono le caratteristiche di elasticità e brillantezza che li rendono scattanti in città e aggressivi nel fuoristrada, ma sono stati sottoposti a una messa a punto che ne riduce sensibilmente consumi ed emissioni: Terios 1.3 nel ciclo combinato richiede ora solo 7,4 litri ogni 100 km, mentre le emissioni di C02 passano da 185 g/km a 173 g/km. Un’attenzione rivolta anche ai dettagli, come il nuovo sensore montato sulla batteria che minimizza l’energia consumata dall’alternatore.

Il più piccolo dei grandi SUV
Dimensioni compatte, con una lunghezza di poco superiore ai 4 m (4.065 mm, ruota posteriore inclusa), raggio di sterzo tra marciapiedi di soli 4,9 m: Terios in città è nel suo ambiente naturale, perché è agilissimo nel traffico e nei parcheggi. A misura di shopping, e di famiglia, le 5 portiere, il capiente bagagliaio e gli interni, spaziosi e modulabili a piacere: nel caso di trasporto di un oggetto lungo e ingombrante, i sedili posteriori si abbattono in modo asimmetrico. E si arriva a creare una superficie completamente piana, per caricare anche una mountain bike.

L’avventura è di serie
Le dimensioni sono a prova di parcheggio, la grinta è quella di una vera 4×4. Le ridottissime sporgenze anteriori e posteriori e l’elevata altezza dal suolo assicurano a Terios angoli d’attacco, d’uscita e di dosso uscita molto ampi, ideali per la guida fuoristrada. In questo modo si riduce la possibilità di danneggiare i paraurti e le parti meccaniche quando si superano ostacoli, o quando si affronta una salita o una discesa molto ripide. Per le partenze difficili su fango o neve o per la guida off-road, su fondi viscidi o molto accidentati, basta premere il pulsante per bloccare il differenziale centrale: l’asse anteriore e quello posteriore diventano solidali, e la motricità è assicurata. La qualità costruttiva e la vocazione off-road sono state confermate ancora una volta nell’edizione 2008 di DeserTerios, un raid di 2.000 km nel Sahara tunisino con numerosi tratti su sabbia, piste dissestate e superfici impegnative come quella del Chott el Jerid, il deserto di sale. Le vetture che l’hanno affrontato, cinque Terios, erano rigorosamente di serie, con la sola aggiunta di protezioni sotto la scocca, e rappresentavano tutta la gamma: motorizzazioni 1.3 e 1.5, cambio manuale e automatico. Il SUV compatto Daihatsu ha raggiunto luoghi solitamente riservati a fuoristrada ben più potenti, senza alcun inconveniente tecnico. Un banco di prova formidabile, che dimostra la straordinaria affidabilità di Terios.

marco lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!